martedì 4 giugno 2013

Caos in Turchia: tre le vittime,170 i feriti .Centinaia di arresti, botte ai manifestanti .

 - Ankara. - Scontri e tafferugli ad Ankara in serata tra manifestanti e forze dell'ordine. La polizia ha cercato di disperdere la folla che protestava sparando candelotti lacrimogeni e usando i cannoni ad acqua. I dimostranti hanno risposto con lancio di pietre. Un 'assaggio' di quello che potra' accadere oggi: la Turchia che lavora scende in piazza contro Erdogan, spiazzato dal quarto giorno di proteste ma assolutamente determinato a snobbarle. E, ancora di piu', ad allontanare il paragone tra quanto avviene a Istanbul e ad Ankara con le Primavere arabe per le quali il premier turco ha voluto diventare in questi mesi un punto di riferimento. A dispetto di cio', pero', la polizia turca somiglia ogni giorno che passa a quella egiziana, che non riusci' a far sloggiare i giovani in rivolta da piazza Tahrir. E piazza Taksim, che ieri sera si e' riempita di nuovo di migliaia di manifestanti, sempre piu' a quella del Cairo, che pretese e ottenne la fine del regime di Mubarak. E come il Mubarak della prima ora sembrava non accorgersi di quanto stesse accadendo sotto i propri occhi, Erdogan ha commentato, nelle stesse ore la folla tornava a presidiare piazza Taksim e la polizia tornava a sparare lacrimogeni (alcuni proprio sotto l'ufficio del premier, mentre questi era in Marocco): "La situazione sta rientrando nella normalita'. Al rientro da questo viaggio, i problemi saranno risolti".
  Forse oggi Erdogan dovra' accorgersi, volente o nolente, di quanto accade. Uno dei sindacati piu' grandi della Turchia ha, infatti, proclamato uno sciopero di 48 ore. Si tratta, ha spiegato la Confederazione sindacale dei lavoratori pubblici (Kesk, che ha 200.000 iscritti), di uno "sciopero di avvertimento" al governo contro "lo stato di terrore applicato contro i numerosi manifestanti". "E' da sette giorni che la gente e' nelle strade e i sindacati sono chiamati a dire la propria", ha detto ieri il segretario generale del Kesk, Ismail Hakki Tombul, che ha invitato le altre organizzazioni dei lavoratori ad aderire alla protesta.

AGI.it

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